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    Decreto Sviluppo, via alla conversione

    Inizia oggi alla Camera l'iter di conversione del Decreto Sviluppo. L'esame parte dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze.

    Non è infatti stato accettato il conflitto di competenza sollevato dalle Commissioni Ambiente e Attività produttive, che avevano chiesto l'assegnazione del testo in sede primaria per la presenza di materie rientranti nelle loro competenze.

    In caso di convalida, potrebbero entrare nell'ordinamento una serie di misure per la semplificazione di edilizia privata, titoli abilitativi e appalti. Ma anche disposizioni per la costituzione di diritti di superficie nelle aree demaniali, che hanno suscitato la disapprovazione dell'Unione Europea. Alcune associazioni di categoria, inoltre, pur condividendo l'alleggerimento burocratico per il contrasto alla crisi economica, hanno chiesto di emendare il testo.

    A risvegliare una procedura di infrazione, già pendente sull'Italia, diritti di superficie e concessioni di durata prima novantennale, poi ventennale, sui territori costieri. L'Ue aveva già bacchettato la precedente normativa, che prevedendo il rinnovo automatico delle concessioni di sei anni in sei anni, non risultava conforme alle disposizioni di Bruxelles sulla concorrenza.

    Tra le misure di maggiore impatto nell'edilizia privataricordiamo il rilascio del permesso di costruire con silenzio assenso, tranne nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, e la riproposizione del Piano Casa grazie a incentivi volumetrici per la riqualificazione delle aree degradate attraverso demolizioni e ricostruzioni.

    Il decreto dimezza anche i tempi per i controlli delle Amministrazioni sugli interventi realizzati con Scia, segnalazione certificata di inizio attività. Per le verifiche ex-post si passa infatti da 60 a 30 giorni. La misura ha risposto alle perplessità di quanti non avevano salutato con favore la sostituzione della Dia con la Scia in edilizia.

    Non costituiranno più difformità dal titolo abilitativo le violazionidi altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta fino al 2%delle misure progettuali per singola unità immobiliare.

    Potrebbero infine essere cedute le volumetrie, che passerebbero dai terreni non edificabili a quelli edificabili.

    Il testo eleva anche le soglie degli appalti con procedura negoziata e procedura ristretta semplificata.

    Potrebbe venire meno anche l'obbligo di comunicare all'Agenzia delle Entrate l'avvio della procedura per i lavori di ristrutturazione che usufruiscono della detrazione del 36%.

    Fonte http://www.edilportale.com/news/2011/05/normativa/decreto-sviluppo-via-alla-conversione_22832_15.html